Bonus ristrutturazione 2020

Bonus Ristrutturazione 2020

Come si richiede il bonus ristrutturazione 2020 e quali sono gli interventi ammessi? Scopriamolo assieme in questo articolo, che parte dalla conferma anche per il 2020 della Legge di Bilancio senza sostanziali modifiche rispetto al 2019. Cosa significa?

Anche nel 2020 si potrà beneficiare della detrazione IRPEF del 50% delle spese sostenute per i lavori di edilizia e ristrutturazione, fino ad un massimo di 96.000 euro. Una cifra che, tuttavia, spesso non riesce a coprire l’importo di tali interventi e che in molti speravano venisse aumentata. Come detto, la Legge di Bilancio 2020 ha rinnovato il bonus nella sua interezza, dato che si tratta di uno dei bonus casa di maggiore successo.

Per ottenerlo resta obbligatoria la comunicazione all’ENEA per tutti gli interventi che comportano un risparmio energetico e che deve essere inviata entro 90 giorni dalla data di conclusione dei lavori. Vediamo ora nel dettaglio requisiti, spese ammesse e modalità per richiedere il bonus ristrutturazione 2020.

Bonus ristrutturazione 2020: di cosa si tratta

Per tutte le spese sostenute fino al 2020 è possibile richiedere il bonus ristrutturazioni ovvero una detrazione fiscale al 50% nel limite massimo di spesa di 96.000 euro. La detrazione è disciplinata dall’art. 16-bis del DPR 917/86, che prevede la possibilità di detrarre in via ordinaria il 36% delle spese sostenute fino a un massimo di 48.000 euro.

L’aumento al 50% della detrazione è stato, tuttavia, prorogato al 31 dicembre 2020 dalla Legge di Bilancio e pertanto è bene sapere come funziona il bonus ristrutturazione 2020 per i lavori edilizi, in modo da sfruttare tutti i vantaggi previsti dalla legge. Cominciamo proprio facendo chiarezza sui lavori di ristrutturazione che possono beneficiare dello sconto nel 2020.

In linea generale, l’agevolazione comprende tutti gli interventi di ristrutturazione di parti comuni di edifici residenziali e abitazioni e per quantificare la spesa sostenuta fanno fede i bonifici effettuati da chi richiede l’agevolazione per l’unità abitativa.

bonus ristrutturazioni 2020: Chi sono i beneficiari

Ad oggi, il bonus ristrutturazioni 2020 può essere richiesto da tutti i contribuenti, residenti e non residenti in Italia, che pagano le imposte sui redditi. Inoltre, può ottenere la detrazione al 50% sull’IRPEF non solo il proprietario dell’immobile, ma anche chi ne gode o coloro che ne sosterranno le spese. Ecco, allora, come i beneficiari della detrazione fiscale siano:

  • proprietari e nudi proprietari;
  • titolari di un diritto di godimento;
  • locatari o comodatari;
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • imprenditori individuali;
  • società e soggetti che producono redditi in forma associata.

In caso di stipula del contratto preliminare di vendita, chi ha acquistato l’immobile ha diritto al bonus se:

  • è immesso nel possesso dell’immobile;
  • esegue lavori di ristrutturazione a suo carico;
  • è stato regolarmente registrato il compromesso.

Il diritto al bonus ristrutturazione 2020 può essere richiesto, limitatamente alle spese sostenute per l’acquisto del materiale, anche da chi esegue lavori in proprio sull’immobile.

bonus ristrutturazione 2020: i lavori che si possono eseguire

Il bonus ristrutturazione 2020 e il bonus IRPEF per la ristrutturazione edilizia vale solo per determinati interventi e spese definiti dall’Agenzia delle Entrate. Tra le spese ammesse alla detrazione ricordiamo le seguenti:

  • interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali o sulle singole unità immobiliari residenziali di
    qualsiasi categoria catastale, anche rurali e sulle loro pertinenze;
  • interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi;
  • interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto;
  • lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche (ascensori o montacarichi, installazione di strumenti idonei alla mobilità interna ed esterna di portatori di handicap gravi);
  • interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del
    compimento di atti illeciti da parte di terzi (cancelli, grate, porte blindate, casseforti, fotocamere collegate a vigilanza privata, ecc..);
  • interventi finalizzati alla cablatura degli edifici e al contenimento dell’inquinamento acustico;
  • interventi effettuati per il conseguimento di risparmi energetici;
  • interventi per l’adozione di misure antisismiche come opere per la messa in sicurezza statica;
  • interventi di bonifica dall’amianto e opere per evitare gli infortuni domestici;
  • riparazione di impianti per la sicurezza domestica (per esempio, la sostituzione del tubo del gas o la riparazione di una presa malfunzionante);
  • installazione di apparecchi di rilevazione di gas;
  • monitoraggio di vetri anti-infortunio;
  • installazione corrimano.

Accanto alle spese necessarie per l’esecuzione effettiva della ristrutturazione, si possono comprendere tra le spese detraibili anche:

  • le spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;
  • le spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento;
  • le spese per la messa in regola degli edifici ai sensi del DM 37/2008 – ex legge 46/90 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71);
  • le spese per l’acquisto dei materiali;
  • il compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti;
  • le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi;
  • l’imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori;
  • gli oneri di urbanizzazione;
  • gli altri eventuali costi strettamente collegati alla realizzazione degli interventi nonché agli adempimenti stabiliti dal regolamento di attuazione degli interventi agevolati (decreto n. 41 del 18 febbraio 1998).

(Fonte: www.money.it)

bonus ristrutturazione 2020: Come accederci

Dal 1 gennaio 2018 amministratori di condominio e proprietari di abitazione devono comunicare all’ENEA le spese di ristrutturazione sostenute. L’obbligo era già previsto per coloro che volevano accedere all’Ecobonus e oggi è esteso anche alle ristrutturazioni edilizie. Non solo: per godere dello sconto IRPEF al 50% è importante seguire alcune indicazioni e conservare determinati documenti.

La prima cosa da fare per richiedere la detrazione fiscale è indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile, conservando i documenti da presentare all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate tra cui:

  • domanda di accatastamento;
  • ricevute di pagamento dell’imposta comunale ICI-IMU;
  • delibera dell’assemblea per l’esecuzione dei lavori (parti comuni edifici residenziali) e tabella della ripartizione delle spese;
  • dichiarazione di consenso all’esecuzione dei lavori;
  • concessioni, autorizzazioni allo svolgimento dei lavori o dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà indicante data di inizio dei lavori e compatibilità con le spese ammesse al Bonus ristrutturazioni.

Inoltre, per alcune tipologie di lavori di ristrutturazione è obbligatorio darne comunicazione all’ENEA, seguendo le indicazioni della guida pubblicata il 21 novembre 2018. Si tratta di un obbligo che non riguarda tutti i lavori, ma esclusivamente quelli che comportano un risparmio energetico come i lavori sulle strutture edilizie per ridurre la trasmittanza termica, i lavori sugli infissi, l’installazione di impianti tecnologici, l’acquisto di elettrodomestici di classe avanzata.

bonus ristrutturazioni 2020: Pagamenti e bonifici

Per ottenere il bonus ristrutturazioni 2020 è necessario pagare i lavori con bonifico bancario o postale, in cui andranno indicati:

  • causale del versamento: Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986;
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione;
  • codice fiscale o Partita Iva del beneficiario del pagamento.

Se, poi, l’intervento di ristrutturazione riguarda interventi sulle parti comuni del condominio, accanto al codice fiscale del condominio andrà indicato quello dell’amministratore e del condomino che effettua il pagamento. Inoltre, se le persone che sostengono la spesa sono molte e in tanti vogliono fruire della detrazione, al bonifico andrà allegato il codice fiscale di tutte le persone interessate. Un’ultima considerazione riguarda il fatto che il bonus ristrutturazione 2020 può essere ottenuto anche per i lavori di edilizia pagati con un finanziamento.

In questo caso la società finanziaria dovrà pagare con bonifico e seguire tutte le indicazioni per la compilazione, il contribuente dovrà conservare la ricevuta del bonifico e otterrà così lo sconto IRPEF del 50%. In conclusione, ricordiamo come il bonus ristrutturazioni non sia cumulabile con l’Ecobonus o altri contributi e bonus casa introdotti o confermati dalla Legge di Bilancio 2020

Come vedi sono veramente tante le regole da seguire per ottenere il bonus ristrutturazione 2020, tuttavia si tratta di un’iniziativa importante per riqualificare vecchi edifici, renderli antisismici o migliorarne l’efficienza termica ed energetica. Il bonus è un contributo importante per migliorare le abitazioni private e i condomini e conferma il 2020 come anno interessante per chi vuole ristrutturare casa.